Ala, 12 APRILE 2025
Cari associati, volontarie e volontari di Ala – Kipengere, sostenitori e simpatizzanti tutti:
l’abituale incontro annuale in cui ragionare della nostra Associazione e fare il punto sui progetti in corso con relativo bilancio finanziario, questa volta ci chiama a rinnovare il direttivo che negli ultimi 3 anni ha avuto l’onere e l’onore di interpretare al meglio lo spirito di solidarietà che anima il corpo vivo di Ala – Kipengere, rappresentato da oltre un centinaio di associati.
Ma vi è un’altra opportunità nell’incontro di oggi, poiché è da poco rientrato dal viaggio in Tanzania il gruppo di 6 volontari fra cui il presidente e Romano Stefani. Viaggio diventato occasione per ulteriori confronti, nuovi incontri ed aperture verso nuove realtà, in linea con quanto abbiamo fatto negli ultimi anni e di cui vi daremo cenno con l’aiuto di immagini nel corso dell’assemblea.
Dico subito che la più grande sorpresa del nostro viaggio è consistita nell’aver avuto conferma delle buone relazioni personali già esistenti e che si sono potute rafforzare in un contesto di stima reciproca e di gratitudine per quanto stiamo facendo per loro. A conferma che l’esempio di Baba Camillo non è affatto caduto nel vuoto, ma continua a camminare con le nostre gambe e crescente entusiasmo.
Suor Nivardina con la sua vicinanza e affetto, padre Cletus alla guida di una parrocchia con importanti progetti in corso, la prof. ssa Costancia attenta sentinella di tutto ciò che ruota attorno al mondo della scuola; ma anche suor Redempta e il vescovo Agapiti di Mahenge, la signora Francesca che a Ilembula-Mtwango segue i nostri bambini adottati assieme alla carissima Fausta, il nuovo vescovo di Njombe, Eusebio, al quale ci siamo presentati, senza dimenticare il signor Mussa Sanga nostro riferimento politico per l’Asilo e la Scuola primaria di Kipengere. Tutte persone importanti che ci chiedono di non abbandonarli e ci incoraggiano a continuare, perfezionando sempre meglio la nostra collaborazione attorno ai progetti di solidarietà da cui dipendono le speranze di tante persone e famiglie.
Abbiamo purtroppo verificato come anche nella piccola realtà di Kipengere si è fatta sentire la conseguenza della scellerata decisione del presidente USA Trump di congelare i fondi per gli aiuti all’estero dell’USAID; l’agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale che da decenni garantisce aiuti umanitari in tantissimi paesi e che dall’oggi al domani ha tolto la speranza a tante persone dei paesi poveri che da quegli aiuti dipendevano. L’auspicio è che, al di là di una probabile effettiva esigenza di riorganizzare e razionalizzare l’intero settore della solidarietà internazionale, prevalga un sostanziale ripensamento e si ripristini l’originario senso di solidarietà che sosteneva quel programma.
A fronte delle piccole dimensioni della nostra Associazione e dei limitati mezzi a nostra disposizione, assistere alla brutalità di certi provvedimenti e pensare alle gigantesche ricadute che ne possono derivare per intere popolazioni, rischia di gettarci nello sconforto e di sentirci quasi inutili, e a chiederci che senso abbia il poco che riusciamo a fare noi con tanta fatica se vi è chi decide di enormi risorse con tanta superficialità.
Ma la sproporzione fra le decisioni prese ad altissimi livelli e i nostri minuscoli interventi nulla toglie al dovere che sentiamo di dover continuare nella nostra strada, perché la nostra Associazione come tante a noi simili, vive prevalentemente della generosità di tante piccole donazioni di altrettanti semplici cittadini, convinti che aiutare chi è nel bisogno è un dovere morale di ciascuno, che dovrebbe essere ancor più sentito dagli stati ricchi e dalle organizzazioni sovranazionali. Resta in ogni caso vero che alla fine ognuno risponde per sé e di ciò che riesce a fare per le persone che incontra, con i piccoli o grandi mezzi a sua disposizione.
Ed è questa l’impostazione che da più di 30 anni cerchiamo ancora di mantenere guardando le persone e le iniziative che abbiamo in Africa, aiutando bambini e studenti, facendo scuole e portando energia elettrica per una migliore qualità di vita degli abitanti di Kipengere, di Ilembula, di Mtwango, di Mahenge e di Songea. Sempre seguendo l’esempio del nostro maestro missionario, con la speranza che la forza silenziosa dei numerosi piccoli esempi di bene, uniti tutti assieme, saprà prima o poi imporsi sull’arroganza del male.
Intanto ci sentiamo sempre guidati dall’esempio ricevuto da Baba Camillo, sulla cui tomba abbiamo pregato al cimitero di Tosamaganga, ora raffigurato in un busto di bronzo all’ingresso della canonica di Kipengere mentre stringe la Bibbia nelle proprie mani, come se volesse ancora seguire e benedire i nostri passi in favore della sua amata comunità.
GRAZIE.
Nel ringraziare tutti i presenti, anche coloro che non possono essere presenti oggi, a cominciare dal gruppo direttivo che ha guidato l’Associazione negli ultimi 3 anni, spero che riusciremo a continuare nel percorso avviato tanti anni fa a fianco di Baba Camillo per aiutare quanti bussano alla porta della nostra solidarietà.
ANCORA GRAZIE
E BUONA SOLIDARIETA’ A TUTTI
Il presidente, Enrico Bertè